Armi: perchè, per chi


INGRESSO LIBERO FINO A ESAURIMENTO POSTI

Moderatore

Valentina Santarpia, giornalista Corriere della Sera

Interventi

   Simone Tramonte, fotografo

   Federica Mazzeo, Psicologa psicoterapeuta dell’Ordine degli Psicologi del Lazio

   Katrin Hilbe, regista e produttrice di Shooter

Il rapporto fra l’uomo e le armi è un retaggio ancestrale, fa parte di tutte le culture e si conserva declinato in modo anche curioso e spiazzante nel contemporaneo. Le foto di Simone Tramonte raccontano un’Italia che ha una promiscuità disinvolta con le armi, un rapporto quotidiano con l’oggetto che apparentemente prescinde dalla sua funzione potenzialmente letale. Le statistiche delle stragi nelle scuole USA descrivono invece il pericolo di questa promiscuità per i giovani che stanno costruendo la propria identità maschile. Dov’è quindi il pericolo, nelle armi o negli uomini che le impugnano?

Il reportage di Simone Tramonte “Brothers in Arms” sarà eccezionalmente proiettato in sala e nel foyer.

Simone Tramonte – Nato a Roma, dove attualmente vive e lavora, dopo una laurea in economia decide di dedicarsi alla fotografia. Inizia gli studi fotografici con particolare attenzione ai temi sociali e antropologici, basando il proprio lavoro fin dal 2008 sulla fotografia documentaristica, e focalizzandolo sulla documentazione di temi contemporanei e profondi cambiamenti culturali. Ha raccolto storie in moltissimi paesi come Iran, Cuba, Turkey, Uzbekistan, Burkina Faso, Jordan, Central America, Italy, Morocco, Thailand, Malaysia, Central and Eastern Europe. I suoi progetti sono stati pubblicati su riviste internazionali fra cui National Geographic, The New Republic, Geo, Internazionale, Politico, L’Espresso, Panorama, Die Zeit, Sette – Corriere della Sera, Jyllands-Posten, The Australian, The Guardian, The Telegraph, WIRED, Touring, Publico-P3, The Eye of Photography, Southeast Asia Globe, Indipendent, Sguardi, CameraRaw, TheTripMagazine. Negli ultimi anni ha ricevuto diversi riconoscimenti internazionali: “Paris Photography Prize”, “International Photographic Awards” a Los Angeles, “Moscow International Photo Awards”, “Kolga Tbilisi Photo Award”, “Tokyo International Foto Awards”, “ND Awards”, “International Photography of the Year”, “FIOF Awards”, “Siena International Photo Awards”. E’ stato inoltre finalista a “Sony World Photography Awards”, “Leica Oskar Barnack Award”, “Voies Off Awards” in Arles”, “Hamdan International Photo Awards”, “Athens Photo Festival”, “Lugano Photo Days”, “Rovinj Photo Festival”, e all’International Festival of Photojournalism”. I suoi lavori sono stati presentati in diversi festival nel mondo: “Les Rencontres del la photographie” ad Arlès, a Rome a “Fotoleggendo” e al “Chiostro del Bramante” durante la UBS Art Collection, all’ “ArtBasel” di Basel, al Kolga Tbilisi Festival in Georgia, al “Lenzburg Photo Festival”, etc.

Federica Mazzeo è nata e vive a Roma. Alla pratica clinica come psicologa psicanalista di formazione junghiana, da anni affianca il lavoro di divulgazione di cultura psicologica, in qualità di responsabile, presso l’Ordine degli Psicologi del Lazio, della comunicazione rivolta ai cittadini e dell’Osservatorio sulla ricerca psicologica internazionale. Si occupa soprattutto di tematiche relative all’adolescenza, con particolare attenzione ai fenomeni psico-sociali emergenti.

Katrin Hilbe è una regista originaria del Kansas e cresciuta in Liechtenstein, che lavora negli Stati Uniti e in Europa. La sua produzione di Salome di R. Strauss per il New Orleans Opera ha vinto come “Miglior Produzione lirica” e con il St Joan di Julia Pascal ha vinto l’Hilton Edwards Award per miglior regia e adattamento al Dublin International Gay Theater Festival. Katrin è una regolare collaboratrice dell’EUROPEAN STAGES, rivista del Martin E. Segal Centerl. Katrin è membro, fra l’altro, della Playwright Directors Unit of the Actors Studio e della League of Professional Theatre Women NYC. www.KatrinHilbe.com.