Vincitore del 1° OnStage Award
The Girlfriend (La ragazza)
di Leland Frankel
traduzione Daph Mereu
Testo vincitore della prima edizione dell’OnStage Award, ad opera di un giovane autore con base a Los Angeles. Costruito su tre venticinquenni, due ragazze ed un ragazzo, il testo ruota intorno al concetto di responsabilità personale raccontando un inquietante rapporto fra compagni di college, sfociato in una strage nella scuola.
SINOSSI
Olivia “Liv” Hughes era la ragazza più popolare di Grace Hills High. Sylvia Merwin era una delle emarginate più denigrate. Poi Eddie Cleary portò la pistola a scuole e tutto cambiò. Dieci anni dopo le strade di queste due donne si sono drasticamente allontanate: Sylvia vive una vita apparentemente perfetta in città, con un lavoro fantastico e un ragazzo amorevole, mentre Liv è una tossicodipendente in fase di recupero. Prendono accordi per incontrarsi in circostanze misteriose, e Liv rivela un fatto del loro passato comune dimenticato e scioccante. Ne conseguirà una brutale e sconvolgente resa dei conti, mentre Sylvia e Liv tentano di riconciliare il passato drammatico con le loro vite presenti. Innocenza, colpevolezza, onestà, inganno… quando un’azione malvagia viene compiuta, chi è veramente responsabile?
Leland Frankel
Leland Frankel è un autore pluripremiato con base a Los Angeles, California. Si è recentemente diplomato sia alla UCLA School of Theater, Film and Television (BA in Playwriting) sia all’American Repertory Theater Institute at Harvard University (MLA in Dramaturgy). Le sue opere teatrali sono state prodotte da Manhattan a Kealakekua (Hawaii) e Londra. Come autore, ha partecipato a progetti presentati in contesti quali Boston Theatre Marathon, Pittsburgh New Works Festival, London Horror Festival, Festival of New American Musicals e molti altri. Il suoi lavori come traduttore (in partnership con Lee Nishri) sono stati messi in scena all’ Israeli Stage e al Fort Point Theatre. La loro traduzione di Requiem di Hanoch Levin sarà pubblicata quest’anno da Oberon UK. Leland è inoltre co-fondatore della Shinbone Theatre Company, un collettivo di arte immersiva pluripremiato. Quando non scrive e non produce per la scena, Leland è un prolifico film-maker e narratore orale. Ha steso la sceneggiatura della commedia Masala Jones, recentemente inclusa negli Apple Podcasts e il suo cortometraggio Woke è stato presentato in tutti i principali festival di cinema Asian-American e African-American della nazione. Leland è autore di contenuti per realtà virtuale e per una serie di brand internazionali, inclusi Walmart, Sony Music Entertainment e Marc Jacobs. E’ produttore di Love/Life, il primo musical scritto per la realtà virtuale, composto da Ryan Scott Oliver (35mm, Jasper in Deadland), e scrive per il teatro musicale al fianco della pianista Mina Bloom.
OnStage Award è istituito da OnStage! Festival per promuovere il Teatro contemporaneo americano in Italia. Il Premio consiste nella traduzione in italiano dell’opera e nella sua presentazione in forma di lettura nell’ambito del Festival stesso. Il testo vincitore viene selezionato da una giuria di professionisti del settore italiani e americani, fra quelli presentati tramite apposito concorso, aperto annualmente a opere teatrali mai prodotte di autori professionisti statunitensi, senza limiti rispetto al tema o soggetto affrontato, né al linguaggio teatrale utilizzato.
In questa prima edizione, il riconoscimento del premio è una targa in bronzo appositamente forgiata dall’artista visivo Marco Manzo. Il testo viene inoltre pubblicato, inaugurando la collana OnStage! Award per La Mongolfiera Editrice.
Le motivazioni della giuria
Drammaturgia interessante per i continui cambi di vista, che mirano a sospendere e rimpallare il giudizio sulle parti in causa, per l’attualità della tematica e del suo sviluppo narrativo. Notevole la maturità stilistica della scrittura, sia per la sensibilità di indagine negli sviluppi emotivi delle protagoniste, sia per la dinamica di tensione e suspance. La storia si eleva e pone delle attualissime e profonde riflessioni sulle responsabilità, di tutti. La struttura è ben congegnata, fluida, resa da un linguaggio tagliente, diretto, secco. Il nodo drammatico è costruito attorno a questioni non solo umanamente dense, ma anche rilevanti su un piano etico, e pone allo spettatore quesiti complessi senza facili risposte.